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Fitur 2024: in Europa bene Portogallo e Paesi nordici, delude l’Italia

Alla Fiera Internazionale del Turismo di Madrid (Fitur edizione 2024), tenutasi presso Ifema, vince la voglia genuina dei popoli e della gente comune di incontrarsi sotto un unico tetto, nonostante le guerre nel mondo e l’ipocrisia dei pochi che questo mondo lo governano. I paesi partecipanti, con i propri stand di promozione turistica, sono suddivisi per rispettivi continenti in altrettanti padiglioni: l’unica ad avere un padiglione tutto per sé è naturalmente la padrona di casa, la Spagna, che promuove le diverse Comunità Autonome attraverso allestimenti decisamente scenografici. C’è chi, per fantasia e simpatia, si spinge oltre dando vita a una mascotte che entra di diritto nei cuori di tantissimi visitatori. Come una vedetta, nei dintorni dei Paesi nordici europei, si aggira infatti “Koda” (uno yeti artico interamente azzurro). Volendo usare un linguaggio sportivo, a giudizio dello scrivente la classifica finale dei tre stand migliori è la seguente: Portogallo (per l’organizzazione e la presentazione accurata dei territori regionali), Repubblica Dominicana (per l’eccentrico palco e il calore caraibico nell’attirare le persone) e Marocco (per l’affascinante design arabesco dello stand). Deludente infine l’Italia che allestisce un blocco compatto ospitante sette Regioni (Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Calabria) più la Repubblica di San Marino. Design pressoché identico per tutte le Regioni, senza creare alcunché di visivamente originale che possa identificare nello specifico un territorio rispetto a un altro. Incomprensibile poi l’assenza del Lazio considerando che, dopo la pessima figura fatta con la candidatura di Expo 2030, Roma avrebbe sicuramente beneficiato di una vetrina internazionale importante come questa. Da apprezzare invece la scelta della Regione Sardegna che ha allestito un suo proprio stand, decisamente originale e identitario, separato dal blocco principale dell’Italia. (breve anticipazione dell’articolo che potete leggere integralmente accedendo al link sottostante)

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